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venerdì 1 aprile 2016

Credo che ogni tanto bisognerebbe non pensare, ma vivere. Vivere di quei sorrisi spontanei, degli abbracci inaspettati. Vivere di emozioni vere, di quelle che si infilano nelle ossa e fan venire i brividi. Credo che ogni tanto bisognerebbe smettere di chiedersi "perché" e buttarsi per vedere che cosa succede.


                       Giotto – Resurrezione e Noli me tangere
GETTARE NELLA VITTORIA DI CRISTO LE NOSTRE SCONFITTE 
By leggoerifletto:

Tipo Tre: L'Esecutore - Helen Palmer

Sono stati bambini apprezzati per i loro successi. 
Al ritorno a casa venivano interrogati sui loro successi piuttosto che sui loro sentimenti. Fondamentale era evitare gli insuccessi, perché solo i vincitori sono degni di amore.
Rappresentano il tipo iperattivo associato al mito americano della giovinezza, della forza e della competitività. 
Sembrano non conoscere la sofferenza e possono passare tutta la vita senza riconoscere il fatto di aver perso il contatto con la vita interiore. 
I Tre sono sempre così impegnati che non hanno tempo per sentirsi depressi. La loro definizione, portata a estremi patologici, è “drogati dal lavoro”: maniaci dell’iperattività, incapaci di fermarsi e di riposare. Nel mezzo di un momento altamente emotivo, il Tre può volare improvvisamente ad altro: al prossimo appuntamento o al pranzo d’affari.
I Tre esprimono l’amore attraverso l’azione e la famiglia diventa una serie di quadretti perfetti.
Le loro preoccupazioni comprendono: identificazione con l’azione e il successo, competizione e timore del fallimento, scarso accesso ai sentimenti, confusione tra io reale e ruolo professionale.
Mantenersi sempre occupati assicura una produttività costante e assorbe ogni possibile momento libero in cui potrebbero affacciarsi sentimenti ansiosi rispetto ai potenziali fallimenti. 
Gli esecutori entrano in contatto con la loro sincerità, durante le pause forzate: in genere si fermano per mancanza di lavoro o per malattia e non per decisione spontanea.
Il Tre tende a trasformarsi nel prototipo dell’approvazione sociale: può essere lacerante, per un giovane Tre, accorgersi che un altro vede la differenza tra la sua vera personalità e l’io fittizio.
Sono orgogliosi dei propri successi, degli onori e della vittoria; sono narcisisticamente convinti della propria competenza e superiorità. Hanno fiducia nelle proprie capacità, ma sanno che c’è sempre qualcosa da imparare. Se un altro fa bene, un Tre deve fare meglio.
Un fallimento non è considerato tale se nello stesso tempo si presenta un’altra promettente possibilità. La loro estrema adattabilità è una benedizione e un peso. Una benedizione perché in condizioni di stress, sanno reagire rapidamente e con efficacia; è un peso perché i reali sentimenti sono sospesi nell’interesse della produttività e possono dare l’impressione di persone pronte a cambiare bandiera per vantaggio personale.
Sono abilissimi a far aprire gli altri o a tirarli fuori da stati negativi, stimolandoli ad attività emotivamente costruttive.
Il loro interesse per l’aspetto fisico del compagno può sostituirsi alla profondità dei sentimenti.
I Tre vogliono essere l’autorità e la loro presenza in un gruppo è garanzia di successo. Un Tre evoluto si assume la responsabilità in prima persona ed è un punto di riferimento per gli altri.
Fattori di crescita: imparare a fermarsi lasciando alle emozioni e alle reali opinioni il tempo di emergere, notare il desiderio di essere il paziente perfetto in terapia.

Sintesi del libro "L'enneagramma la geometria dell'anima che vi rivela il vostro carattere" di Helen Palmer,Edizioni Astrolabio




Sono stanca di avere intorno chi vede il male dappertutto.
La negatività ti penetra dentro, ti avvolge, ti risucchia.
Così prima che scenda il buio definitivamente, cambio punto di vista, cambio prospettiva, cambio compagnia.

- Alessandra Bucci - 




Credo che ogni tanto bisognerebbe
non pensare, ma vivere.
Vivere di quei sorrisi spontanei,
degli abbracci inaspettati.
Vivere di emozioni vere, di quelle
che si infilano nelle ossa e fan venire i brividi.
Credo che ogni tanto bisognerebbe
smettere di chiedersi "perché"
e buttarsi per vedere che cosa succede.


Buona giornata a tutti. :-)

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