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lunedì 14 marzo 2016

Bestia di gioia





Ci sono donne gonfie d’amore



Ci sono donne gonfie d’amore
sono spade e forcelle e assi
nella manica.
Vitalità si sporge
dai capezzoli per un latte piccolo
all’infante. Le condiziona la struttura celeste
quel tessere l’enigma
fino al velo scostato per pochissimo
fino alle sonde acute di concentrazione.

Non sono donne in verità
ma passeri sporgenti su nidiate
inermi. L’estate entra
nei vestiti
e s’infila
in un sudore d’ossa delicate.

Sono qui. Portano parte del peso
una polvere di stelle primarie.
Soccorrono ridendo
le sponde d’un cielo
imperfetto che a volte cade.

Piangono. Ogni tanto.
Quel guastarsi del pane
il grave precipizio del tempo.
Sono che non c’è al mondo
bocca che rida meglio
di quella loro fiamma. O leggerezza
in sponda d’infante.

Niente c’è che perfori
come l’incendio a festa
di quel riso. Sono capanne
dove lo stanco pellegrino
piange
un poco
in sere cupe di gravità terrestre.

Dicono «Si nasce in avanti. Verso la fonte
di tutta una luce. Al qui.
Al tempo. Al niente. Càlmati ora».

Sono qui per questo. Portare la parola.
Ridere. Stare senza pensiero.
Dare da mangiare. Essere geniale svolta.
Pulire dove si sporca. Miracolare.
Sono opera intera d’un amore
trapuntato di stelle.


[Poesia tratta da Bestia di gioia, di Mariangela Gualtieri, edita da Einaudi.
 La proposta è di Barbara Pesaresi]


approfondimento

 Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, Einaudi, 2010, pp. 131, 12 euro.

 FILI D'AQUILONE
Numero 20

COSMO DIVENTA POESIA

Bestia di gioia di Mariangela Gualtieri
di Marco Testi
Sii dolce con me. Sii gentile.
È breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’infinità.
DUE POESIE DI MARIANGELA GUALTIERI
da Bestia di gioia

* Hanno detto che è stata una cometa
che impattando con duro della terra
ha portato l'acqua fra le pietre
del nostro pianeta. Una cometa hanno detto.
Un ghiaccio volante di luce
come scagliato da altre stelle
fin qui. E dentro c’era
la legge della specie, la formula
del sangue e delle linfe
il timbro di ogni voce. L’acqua è la perfetta chiave
che apre le forme scatenate.
L’acqua che ancora beviamo
è stata strascico di luce
viaggiante. Bastimento abbagliante
nel buio fra i mondi.
* Il cielo messo sopra le teste
in una veste d’azzurro palpito
accolto dentro si bagna
penetra sottilmente in ogni poro
del mondo come alimento d'amore. Il cielo nella tessitura d'acque
che lo compone non indietreggia
si condensa in fontane
si sparpaglia in brine si sprigiona
si dona a noi che respiriamo
la sua formula in fusione
di ciò che non si vede con ciò
che nasce e trema.






Mariangela Gualtieri
è nata a Cesena nel 1951. Nel 1983 ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca.

 Ha pubblicato alcune raccolte di versi, fra le quali Antenata (Crocetti 1992), Fuoco centrale
 (Einaudi 2003), Senza polvere senza peso (Einaudi, 2006) e Bestia di gioia (Einaudi 2010).


testi.marco@alice.it  


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